Ad Three Slide Menu

mercoledì 23 novembre 2011

Marco Mengoni: aprite la porta ai giovani (click to comment)


"Aprite la porta ai giovani di talento
liberi di sbagliare daremo il massimo"


ncontro-confessione con Marco Mengoni che ha incontrato una folla di fan nella nostra redazione. Dalla depressione post tour all'ironia alla solitudine come crescita. Il testo completo dell'intervista

Una folla lo attende davanti al portone fin dalla tarda mattinata. Sono tutti per lui, Marco Mengoni, ospite di Repubblica per incontrare dieci lettori (Gaia Barbieri, Caterina Farneti, Elisa Lemma, Milena Maffei, Cristina Nguyen, Annalisa Niccolini, Elisa Paladino, Elena Parrino, Francesco Rainero, Giuseppe Stravino) in vista del concerto al Mandela Forum, il 14 dicembre. In realtà ne sono intervenuti molti di più: da Torino, da Brescia, teen ager accompagnati dai genitori. Tutti in adorazione del loro idolo che, durante l´incontro, si trastulla con un ovetto di cioccolata. E che ha voglia, molta voglia, di raccontarsi.

Il suo precedente tour era uno spettacolo complesso. Quello che sta per iniziare?
«Lo sarà ancora di più altrimenti sarebbe stato un passo indietro. La cosa di cui sono molto fiero è che utilizzeremo giovani artisti come ballerini, per i costumi, per le proiezioni: ospiteremo ragazzi che escono da scuole d´arte ed accademie. Credo che sia giusto aprire porta a giovani che hanno talento e non vengono sostenuti. Certo, creare uno spettacolo con artisti non professionisti implica il rischio di fare più errori. Ma almeno c´è carne e sangue. Per quanto mi riguarda, troppo spesso ci si dimentica che io ho fatto un sacco di cose prima di X Factor. Sembra che sia partito da zero con quella trasmissione, ma non è così: prima ci sono state feste di piazza, concerti nei locali, nelle birrerie. Ho fatto un pò di tutto :a 17 anni sono andato a vivere da solo a Roma studiavo e lavoravo>>

Vuole fare concorrenza ai talent show televisivi, da cui proviene?
«Più che altro critico lo Stato, che non aiuta i giovani talenti.  E denuncio l´arretratezza del sistema dello spettacolo in Italia. Non si sa tirar fuori da un artista quello che ha da dire. Ormai si fanno dischi come se fossero biscotti, o meglio, fustini del detersivo: il progetto che costa meno è il migliore. Il problema della crisi del mercato discografico non dipende solo dalla pirateria su web. Si vendono meno dischi anche perché gli artisti hanno poca libertà di esprimersi. Io sono fortunato perché ho pubblico e più gradimento hai, più hai potere verso la casa discografica di far vincere le tue idee. E´ una cosa squallida, lo so, ma questa è la situazione».......segue

Nessun commento:

Posta un commento

Commenta qui....