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giovedì 10 novembre 2011

Marco Mengoni : I figli dei talent (click to comment)


I figli dei Talent

Che fine fanno i vincitori degli show? Dai trionfi di Mengoni all'oblio di Scanu

MILANO - Servono o non servono? Effimero e fatuo fuoco di paglia o assicurazione duratura sulla vita artistica di chi non era nessuno e si scopre famoso grazie alla tv, la via più breve verso la celebrità? I talent show ogni anno non negano un provino a migliaia di persone. Selezione dopo selezione rimangono una decina di concorrenti. Uno solo vince. Ma quanti vengono ricordati? Quanti rimangono famosi in quanto celebri - i 15 
minuti di gloria di cui parlava Andy Warhol - e chi                                                                     resterà davvero scolpito nel bronzo del tempo musicale?Successi e no
Gli Aram Quartet l'anno scorso si sono sciolti, eppure vinsero la prima edizione di «X Factor», quella che lanciò Giusy Ferreri (seconda): il suo «Gaetana», con alcuni brani scritti da Tiziano Ferro, fu un successo improvviso e travolgente, quindi altri due album e un Festival di Sanremo: una carriera che aveva preso forma ma che via via sembra essersi sgonfiata. L'anno dopo tocca a Matteo Becucci, perso nel gorgo dei dimenticati, ma i vincitori morali paiono The Bastard Sons of Dioniso (sconfitti di soli 16 voti): scaricati dalla Sony, si sono autoprodotti il loro nuovo «Per non fermarsi mai». Quella che ce la fa è Noemi, fuori dal podio, ma il suo primo album «Sulla mia pelle» viene certificato multiplatino (oltre le 120 mila copie) e lei riesce a salire sul palco di Sanremo e ad aprire i concerti di Vasco Rossi. La terza edizione è quella di Marco Mengoni, non certo una meteora (anche l'ultimo «Solo 2.0» si piazza in classifica al primo posto). Ma che fine hanno fatto Giuliano Rassu e Yavanna, secondi e terzi quell'anno? Il quarto giro è nel nome di Nathalie, ma se si guardano le vendite fa un certo effetto passare dai numeri di Giusy Ferreri - «Gaetana», il primo album era stato multiplatino - a quelli di Natalia Beatrice Giannitrapani (il vero nome di Nathalie): «Vivo sospesa» non arriva nemmeno a 30 mila copie. E Nevruz (allora terzo) dove è finito?...segue

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