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giovedì 1 marzo 2012

Per Lucio Dalla

È la sera dei miracoli fai attenzione / qualcuno nei vicoli di Roma con la bocca fa a pezzi una canzone.

È la sera dei cani che parlano tra di loro / della luna che sta per cadere e la gente corre nelle piazze per andare a vedere

questa sera così dolce che si potrebbe bere / da passare in centomila in uno stadio

una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio / anzi la manda in onda

tanto nera da sporcare le lenzuola. È l'ora dei miracoli che mi confonde / mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle onde.

Si muove la città con le piazze e i giardini e la gente nei bar / galleggia e se ne va, anche senza corrente camminerà / ma questa sera vola, le sue vele sulle case sono mille lenzuola.

Ci sono anche i delinquenti / non bisogna avere paura ma soltanto stare un poco attenti.

A due a due gli innamorati / sciolgono le vele come i pirati

e in mezzo a questo mare cercherò di scoprire quale stella sei / perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei.

È la notte dei miracoli fai attenzione / qualcuno nei vicoli di Roma / ha scritto una canzone.

Lontano una luce diventa sempre più grande / nella notte che sta per finire

e la nave che fa ritorno, / per portarci a dormire.


Questa sarà una sera dei miracoli. La tua luce sarà sempre più grande e la guarderemo (la ascolteremo) mentre aspettiamo che la nave faccia ritorno, che sia per la prossima canzone o per il prossimo sogno, purché sia il prossimo miracolo a confonderci. E quando accadrà, la tua musica tornerà come accade sempre.

Non ti piaceva parlare. Smetto di fare a pezzi il silenzio, che è solo musica ancora da sentire. Ascolto.

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