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venerdì 20 aprile 2012

Debutto di apertura All'arcimboldi con standing ovation


Si è aperto con un sold out il Tour Teatrale 2012 di Marco Mengoni, che ieri sera, giovedì 19 Aprile, ha preso il via dal Teatro degli Arcimboldi di Milano. Circa 2500 persone sono accorse alla Scala della musica leggera per assistere alla prima data di questa nuova sorprendente tournée, già anticipata lo scorso 15 Aprile da una fortunatissima Data Zero in quel di Castelleone, alle porte di Cremona. Un concerto unico, contrassegnato da momenti di grande forza e divertimento, alternati a passaggi di profonda intensità e toccante commozione. Una standing ovation ancor prima della fine per omaggiare uno dei talenti più forti del panorama musicale italiano attuale.

Quella di ieri è stata una giornata particolarmente intensa per Marco Mengoni e per parte dei suoi fan, cominciata nel pomeriggio con l’incontro organizzato dall’inserto del Corriere della Sera ViviMilano. 200 fortunati hanno avuto, infatti, la possibilità di incontrare il loro beniamino per presenziare e partecipare direttamente ad una intervista realizzata da Andrea Laffranchi, poi hanno avuto la possibilità di assistere al soundcheck al Teatro degli Arcimboldi.

Veniamo ora alla serata di ieri, un nuovo successo che il giovane cantante di Ronciglione può inanellare alla lista degli innumerevoli già ottenuti. Milano gli porta bene, già la prima tappa del “Solo Tour 2.0″ si era tenuta al Mediolanum Forum di Assago con più di 8000 persone arrivate ad applaudirlo.

Il Teatro degli Arcimboldi è gremito di persone. Un posto grande, imponente, una platea lunghissima e tre gallerie, il colpo d’occhio è impressionante. Marco sale sul palco alle 21.20, appena le luci in sala si abbassanno grida assordanti si levano da ogni angolo del teatro pronte ad accoglierlo.


Bisognerebbe vivere al contrario, nascere vecchi e morire bambini nella pancia della madre, anzi, lasciare questo mondo in un orgasmo. E’ così, con la voce narrante di Marco Mengoni in un monologo di Woody Allen che tutto ha inizio.

La musica torna subito preponderante e la prima è “Tonight”: Marco Mengoni si cela dietro un lungo telo bianco che cade dal soffitto per andare a toccare il palcoscenico, la sua immagine è proiettata come un enorme ombra cinese su di esso. Si prosegue così, velocemente. Marco non parla mai durante tutta la prima parte dello spettacolo, sciorina un pezzo dopo l’altro, creando un’atmosfera magica di puro coinvolgimento.

Lo show è diviso in due parti, staccate tra loro da una pausa di circa 15 minuti. Nella prima si hanno la maggior parte dei pezzi di Mengoni pubblicati nei due album “Re Matto” e “Solo 2.0″, nella successiva molto spazio viene lasciato alle cover, che pur non mancano nella prima.

Tra “Questa notte”, tornata al proprio arrangiamento blues originario dopo molti rimanneggiamenti anche verso il reggae, “Solo (Vuelta al Ruedo)”, “Dall’inferno” e le altre, fanno capolino cover come “Can’t Help Falling In Love With You” di Elvis Presley e “Innuendo” dei Queen.
La prima all’insegna di una commovente dolcezza, va a mettere in risalto le note più basse della voce di Marco Mengoni, accentuandone le sfumature più calde e profonde. Rispettosa e assolutamente degna, poi, “Innuendo” dei Queen e qui mi permetto di fare un plauso ad uno dei chitarristi di Mengoni, Peter Cornacchia, eccelso in uno degli assoli più complessi e appassionanti della storia della musica.

Il tempo passa senza che ce ne accorgiamo, si arriva rapidamente alla seconda parte dello show e qui cambiano perecchie cose. Un registro molto differente rispetto alla precedente sotto più punti di vista: Marco si scioglie del tutto e comincia a parlare con il pubblico nel suo solito modo scherzoso e confidenziale, presenza più forte delle cover, atmosfera meno impostata


Marco Mengoni scende dal palco e si lancia direttamente nella buca dell’orchestra sul finire di “In viaggio verso me”, invita il pubblico ad alzarsi dalle sedie per ballare, alcuni fan lasciano i propri posti per andare ad occupare i corridoi della platea. Nessuna confusione, ma molto rispetto da parte loro: nessuno si è gettato alla barriera che divide la buca dalla sala, alla fine di questi pezzi più movimentati ognuno è tornato seduto con calma al proprio posto. Una prova di maturità.

Nella seconda parte arriviamo ad uno dei momenti clou di questo primo concerto del Tour Teatrale 2012 di Marco Mengoni: decide di rendere omaggio ad Amy Winehouse, talento della musica scomparso troppo presto per il suo stile di vita irregolare e sfrenato. Ma rimane una grande voce ed una grande cantante ed è giusto ricordarla. Ecco qui una “Rehab” del tutto insolita, che lascia sbalorditi.

Non c’è musica, solo la batteria e la voce di Marco, seduto accanto ad un piccolo lampione acceso. Unico accompagnamento sono i battiti delle mani degli altri membri della band, sapientemente studiati in modo da ricreare un sottofondo musicale. E’ standing ovation. 2500 persone si sono alzate in piedi ad applaudire una performance live di livello unico, eccezionale.

Arriviamo presto alla fine del concerto, i credits scorrono proiettati su due schermi, la band accompagna con un pezzo strumentale, dopo poco Marco Mengoni esce vestito con un completo giallo canarino firmato Emporio Armani, con tanto di trench in tinta, che lo fa tanto assomigliare ad August Darnell di Kid Creole And The Coconuts o a Jim Carrey in “The Mask”. Ancora un paio di canzoni per il bis e poi la serata è veramente finita.

Uscendo dal Teatro degli Arcimboldi veniamo investiti da volti sorridenti, uomini donne bambini con un’aria allegra e soddisfatta in volto. E siamo soltanto alla prima data di questo lungo tour nei teatri che si concluderà il prossimo 27 Maggio a Roma.
Cosa non riesce a fare la musica… Cosa non riesce a fare Marco Mengoni.

tratto da : http://www.melodicamente.com/marco-mengoni-tour-teatrale-arcimboldi-milano/

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