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sabato 28 aprile 2012

Sfogliando la scaletta dello show...



Come a voler guardare dietro
un ipotetico sipario, siamo andati a curiosare nella scaletta del tour teatrale di Marco Mengoni. Abbiamo trovato le chicche
che il Nostro ha tirato giù
dallo scaffale e abbiamo pensato di offrirvele, accompagnate da una piccola scheda, per provare
a percorrere la strada che ha condotto Marco alla sua scelta...



(cliccando sui titoli, potrete ascoltare le versioni originali registrate o live)


I can't help fallin' in love with you
di Elvis Presley. La melodia è tratta da un brano del primo ottocento francese,
Plaisir d'amour, che già all'epoca ebbe grandissimo successo e viene ancora eseguito da cantanti classici. Rielaborata per Presley nel 1961, fece parte della colonna sonora del film Blue Hawaii e come singolo ha venduto più di un milione di copie. L'artista l'amava molto e la usò per un decennio come ultimo brano dei suoi spettacoli.
Tra le varie riprese di questo brano (Perry Como, Doris Day e perfino Bob Dylan) spicca quella in versione reggae del gruppo inglese UB40 che nel 1993 la portò nuovamente in vetta alle classifiche.


Sunny
di Bobby Hebb, è una delle canzoni più popolari ed eseguite degli ultimi 50 anni. Scritta dall'autore nel 1963, fu però pubblicata solo nel 1966. Hebb dichiarò che due fatti terribili successi in quell'anno (l'assassinio di J.F. Kennedy a Dallas e la morte del fratello maggiore dell'autore, Harold, ucciso fuori da un locale di Nashville) lo rattristarono talmente da spingerlo a cercare una luce di speranza che lo aiutasse ad andare avanti. Ebbe un tale successo che Hebb nel 1966 andò in tournée con i Beatles. Questo brano è stato riproposto da moltissimi artisti tra cui: Cher, Josè Feliciano, Stevie Wonder, Ella Fitzgerald e Marvin Gaye.




Signed sealed and delivered: I'm yours
di Stevie Wonder. Pubblicato nel 1970 dall'autore - appena ventenne - per la storica etichetta TAMLA della Motown records, è stato il primo brano autoprodotto dall'artista e gli ha fruttato la sua prima candidatura ai Grammy Awards, che
in quell'occasione non vinse. Il brano però rimase per sei settimane in vetta alle classifiche americane. Il titolo deriva da un'esclamazione che la madre di Wonder, Lula, fece dopo aver ascoltato la melodia composta dal figlio. È uno dei brani preferiti del presidente Obama, che lo ha voluto come colonna sonora della sua prima campagna elettorale. È stato riproposto da moltissimi artisti tra cui Peter Frampton, Chaka Khan, James Taylor e i Blue.



Move over di Janis Joplin. Pubblicato nell'album postumo Pearl (del 1971) che fu primo in classifica per nove settimane negli USA ed ha venduto più di quattro milioni di copie. Poco prima della sua morte, l'artista aveva dichiarato durante un'intervista a Rolling Stone “Sono vittima della mia interiorità (…) sono piena di emozioni da liberare, e se sei su un palco e tutto funziona, e il pubblico è con te, allora percepisci cosa significa essere un tutt'uno”. Brano intenso e a volte rabbioso, esprime la ribellione nei confronti di un uomo che va e viene dalla sua vita senza tener conto dei suoi sentimenti.




Nutbush city limits
di Tina Turner.
Brano autobiografico del 1973, parla
della piccola città del Tennessee in cui Tina è nata e della vita limitata e ripetitiva
che vi si conduce.
Oggi, parte della 19-Highway
che l'attraversa è stata chiamata Tina Turner Highway. Ultimo grande successo condiviso
col marito-tiranno Ike, dal quale si separerà subito dopo, l'artista lo reinciderà diverse volte, almeno una per decade, e costituisce uno dei titoli sempre presenti nei suoi spettacoli. 



Beware di Ann Peebles, pubblicata
nel 1975, ha sofferto della vicinanza
con i più grandi successi della sua autrice:
I can't stand the rain e I'm gonna tear
your playhouse down
.
Nata a Saint Louis nel 1947, la Peebles
è una delle figure di riferimento
della musica soul, ammiratisssima
da John Lennon. Insieme al marito
Don Bryant, crea e produce i Memphis soul albums con la propria casa discografica. Energica, forte e decisa, ha ispirato molte altre cantanti di maggior successo, quali Tina Turner che ha spesso interpretato dal vivo i suoi brani.




Innuendo dei Queen. È la traccia iniziale dell'omonimo album del 1991, e il titolo significa “allusione, insinuazione”.È un brano caratterizzato da una grande contaminazione di stili: hard rock
con aperture sinfoniche, flamenco
e progressive.
È stato definito "la Bohemian Rhapsody degli anni '90". Contiene due storici assoli da parte di Brian May, uno flamenco (insieme a Steve Howe degli Yes), e uno di chitarra elettrica. Freddie Mercury, che non si esibiva più dal 1986, partecipò al videoclip già malato in fase terminale, e questo brano non fu mai eseguito dal vivo. È considerato un testamento spirituale dello stesso Mercury, che fino a pochi mesi prima aveva negato la propria malattia:"You can be anything you want to be/ surrender to your ego, be free, be free".




The switch dei Planet Funk. Brano del 2002 del gruppo napoletano, in attività dal 1999, che mescola il rock alla electro-dance e vanta collaborazioni internazionali
di livello quale quella coi Simple Minds.
Nel 2011 hanno rielaborato ed inciso These boots are made for walking di Nancy Sinatra per la colonna sonora del film La kriptonite nella borsa.





Rehab di Amy Winehouse. È il primo singolo estratto dall'album Back to Black, pubblicato il 23 ottobre 2006 dalla Island Records e che ha venduto circa 150.000 copie in Gran Bretagna, considerando sia le vendite commerciali sia il download legale.
Scritta dalla stessa Winehouse e dalla poetessa e musicista americana Erzsebet Beck, Rehab parla del suo rifiuto di andare in clinica per disintossicarsi dall'alcool, come i suoi manager le avevano richiesto. Il video musicale è stato diretto da Phil Griffin ed ultimato nel settembre del 2006. Il clip è ambientato in una sorta di vecchio ospedale decadente, con la band della cantante che suona in vestaglia e pigiama. I versi "It's not just my pride / It's just ‘til these tears have dried" esprimono il senso dell'intero pezzo.











 








1 commento:

  1. Ma quante cose non sapevo, di queste splendide cover? Grazie per questo bellissimo e utilissimo "articolo"!

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