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domenica 13 maggio 2012

Al Filarmonico sarà un ritorno alle mie origini



 da L'Arena.it

Al Filarmonico sarà 

un ritorno alle mie origini

 

foto di Alberto Capitanio

 

Un cantante da ascoltare in concerto, perché - e sono i suoi colleghi Sonohra a dirlo - «ha una voce che è mille molte meglio dal vivo che su disco». Stiamo parlando di Marco Mengoni, in concerto domani alle 21 al Filarmonico in una nuova versione del suo Solo tour, di cui sono ancora disponibili gli ultimi biglietti alla cassa, all'entrata del teatro,  domani sera, 14 maggio. Dopo l'anteprima trionfale del Solo Tour al Forum di Assago e al Palalottomatica di Roma, il giovane cantante laziale promette un nuovo allestimento.  

Marco, perché lo show di domani sarà diverso da quello della fine del 2011? 
Perché ho cambiato tutto: team di lavoro, manager, scenografie... Ho dato una svolta, e non solo alla mia vita professionale. La produzione sarà più minimale e introspettiva. E ci saranno delle reinterpretazioni nuove, autentiche sorprese. 

L'idea del nuovo spettacolo è tua, della cantautrice Elisa e di Andrea Rigonat, chitarrista/produttore. Come mai?  
Parlando con loro è nata una voglia di tornare alle mie origini, costruendo uno show per sottrazione, togliendo, togliendo, togliendo... Anche perché credo che nel tour precedente ci fossero troppi elementi che, in fondo, distraevano l'attenzione dello spettatore. 

Che tipo di approccio ha avuto Rigonat? 
 Lui è rock, ma è anche un produttore molto duttile. L'ho apprezzato molto per capacità e sensibilità. 

E di Elisa che mi dici? C'è qualche sua canzone che vorresti aver scritto tu? 
Di Elisa ti dico solo che sono e sarò sempre suo fan... Difficile per me essere qualcosa di diverso: io la adoro davvero. E vorrei aver scritto The Marriage: «This is the marriage of silence and love/ Here is the temple where I come to learn». Questo è il matrimonio di silenzio e amore/ ecco il tempio dove sono venuto per imparare... 

E come produttore per un disco, potendo scegliere, ti piacerebbe avere Mark Ronson, quello che ha realizzato Back to black con Amy Winehouse?
 Seeee... C'avrei un discorsetto da fare, io, al signor Ronson... Ma come ha fatto lui, e tutti quelli dell'entourage della Winehouse, a permettere che un'artista così immensa si perdesse? La sua scomparsa è stata devastante. 

Quali altre cantanti adori? 
Billie Holiday, che mi mette il tormento addosso. Nina Simone. Ed Ella Fitzgerald (e si mette a cantare Lullaby of Birdland, ndr). 

Ottimi gusti per un ragazzo…. 
Ascolto di tutto, da Wagner ai Deep Purple, dal jazz alla musica indiana.

Difficile trovare un approccio così eclettico in un cantante nato nel 1988...
Sono giovane. Ho il dente avvelenato con il mondo. E voglio divorare qualsiasi cosa.












Foto di :Alberto Capitanio

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